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Nel villaggio di Trigallia Torna indietro
TRIGALLIA 2003
Cosa si fa nel villaggio di Trigallia?
che capanne ci sono? che gente c'è?
In questa pagina puoi conoscere i Galli che hanno vissuto sotto i tetti di paglia delle capanne e un po' delle loro attività giornaliere

 
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Un modo diventente ed economico di passare il tempo e... guadagnarsi qualche birra!

(foto Marco Ferrari)
 
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Sei un giovane aspirante torcista e vuoi collaborare con Trigallia, le torce sono finite e bisogna preparare la nuova scorta ma tu non sei capace di farle. E adesso?
No problem! Ti insegna il nostro addetto effetti luminosi Daniele Robazza «the Fire», eccolo qua mentre illustra cosa ti serve per cominciare: un palo di legno stagionato, una sega affilata e forza di braccia

(foto Marco Ferrari)
 
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Prove tecniche falò

(foto Marco Ferrari)
 
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Il falò nel villaggio si accende anche per utilizzi domestici

(foto Marco Ferrari)
 
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Ambiorix dei Golaseccii prepara una torcia seguendo uno dei vari metodi costruttivi. In questa fase sta preparando la parte che verrà accesa con il fuoco

(foto Marco Ferrari)
 
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Allieve agli stage di tiro con l'arco

(foto Marco Ferrari)
 
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Il fabbro del villaggio a Trigallia ha raddrizzato un sacco di spade ammaccate, è anche un bravissimo artigiano e fa parte dell'Artisanat Séltic Piemont.
Il suo gruppo (associazione celtica) si chiama Camelot e lui si chiama Max

(foto Marco Ferrari)
 
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Viridovige del Clan del Lupo e della Civetta, gruppo storico toscano. Sta lavorando una lama a colpi di martello sull'incudine del fabbro.

(foto Maurizio Brunazzi)
 
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Etaurus re del villaggio e capo dei Galli Boi, affiancato dal fido guerriero boico Christian. Il re è seduto sul trono e ciò indica che nel villaggio sta per cominciare il primo spettacolo serale con i rituali dell'accensione del fuoco.

(foto Maurizio Brunazzi)
 
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– Si parte dall'ingresso del villaggio e si va fuori oltre la Pieve, chi arriva prima si fa offrire da bere tutta la sera dagli altri due, d'accordo? –
– D'accordo! –
– Pronti... –

(foto Marco Ferrari)
 
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La capanna dei Galli Boi, gruppo storico da Bologna. Gli scudi in situazione di "riposo" vengono sempre disposti in questo modo, non è tipicamente Boico ma di TuttiGalli

(foto Marco Ferrari)
 
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Il carro celtico da guerra nel villaggio. Sullo sfondo il gazebo celtico con il tetto in paglia che nel secondo fine settimana ha ospitato l'artista Vittorio Milani... e dove si sono riparati i Lúnasa sabato 28 notte per ripararsi dall'acquazzone, insieme a molti altri nottambuli!

(foto Marco Ferrari)
 
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La capanna dei Venigalli vista da dietro. Il gruppo l'ha costruita con le proprie mani lavorando sodo nei due sabato e domenica precedenti il festival.

(foto Marco Ferrari)
 
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L'ingresso al villaggio con la torretta di avvistamento fiancheggia la Pieve di S. Giorgio

(foto Marco Ferrari)
 
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Il carro agricolo antico e il punto raccolta legna per i falò

(foto Marco Ferrari)
 
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Christian, un campione dei Galli Boi, sfoggia un bellissimo “war painting”. La pittura da guerra di Christian e di altri amici di Trigallia si ispira alle pitture corporee che gli antichi Celti utilizzavano in battaglia per intimorire il nemico. Anticamente il blu si ricavava dal guado, un’erba palustre che forniva anche tintura per i tessuti.

(foto Marco Ferrari)
 
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Tamara dei Venigalli, gruppo di rievocazione del Vicentino. Nella "Trigallery Amici" c'è la Venigallery con le loro fotografie dove, insieme a Tamara, si presentano anche gli altri amici della tribù di Thiene.

(foto Marco Ferrari)
 
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Etaurus è il capo e il campionissimo dei Galli Boi e un grande eroe dei bambini: quando al recinto dei combattimenti viene annunciato il suo nome (o quello di Cristian), i più piccini fanno un tifo incredibile.
Qui grande capo alle prese con una riparazione: le spade degli eroi si ammaccano, sapete...

(foto Marco Ferrari)
 
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Il recinto del mitico maiale Trigallo e la capanna dei Venigalli. Dopo aver fatto l'alba con festeggiamenti vari, in questo istante tutti i Galli sono a dormire...

(foto Marco Ferrari)
 
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Attività quotidiane nel villaggio, qui si sta costruendo qualcosa. Febi della Thaut Seenia Senones lavora all'accetta un pezzo di legno, assistito da Demis Barba Torquis di Camelot e da Viridovige del Clan del Lupo e della Civetta.

(foto Maurizio Brunazzi)
 
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Clan del Lupo e della Civetta, gruppo di rievocazione storica dell'associazione culturale Antichi Popoli. Raduna persone da Pisa, Lucca, Pistoia, Firenze e da altri angoli della Toscana.

(foto Maurizio Brunazzi)
 
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(foto Marco Ferrari)
 
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Il campo dei Das Wolf Rudel (Branco del Lupo), gruppo storico italo-tedesco. La base italiana del Branco è a Comacchio.

(foto Marco Ferrari)
 
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Il campo dei Sagitta Barbarica, gruppo storico degli Arcieri della Rocca di Angera

(foto Marco Ferrari)
 
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Una delle installazioni di pertiche con uccelli scolpiti nel legno

(foto Marco Ferrari)
 
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Il legno è stato magistralmente scolpito dalla Thaut Seenia Senones, che qui sta installando le pertiche fuori dal villaggio

(foto Marco Ferrari)
 
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L'installazione fa rivivere un’antica usanza celtica per celebrare i famigliari caduti in combattimento, utilizzata ancora in epoca longobarda (VIII secolo d.C.)

(foto Marco Ferrari)
 
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M'ama non m'ama: una fatina sfoglia la margherita per divinare il futuro. Se voi preferite la magia delle rune cavoli vostri, a noi piace la magica fatina!!!

(foto Marco Ferrari)
 
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Galli Boi in attività giornaliere sotto il gazebo del villaggio

(foto Marco Ferrari)
 
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Il Clan"Z" MacAjvar di Trieste. Il primo nome si legge "clanz" tutto attaccato, in dialetto triestino identifica il sentierino di campagna tipico del Carso.
 
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"War painting" anche per questo guerriero dei Boii Mutinenxes, gruppo che arriva da Modena (l'antica Mutina) costituito da giovanissimi tra i 16 e i 20 anni.
 
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